BUONA CACCA A TUTTI! RECENSIONE

BUONA CACCA A TUTTI! RECENSIONE

Fra le tante meraviglie del Salone Internazionale del Biologico e del Naturale SANA 2017, c’era anche lo stand di Macro Edizioni: un luogo in cui perdersi per chi, come me, è sempre alla ricerca di testi ed autori “non convenzionali”. Inutile dire che, se avessi potuto fare un fagotto, a casa mi sarei portata tutto lo stand compresa la panchina gialla “Fermati, vivi!” che già immaginavo collocata nell’androne del mio palazzo. Purtroppo sono stata costretta a scegliere un solo libro e così, incuriosita dal titolo, mi sono orientata sul testo del Dott. Schulte, “Buona cacca a tutti!” che prometteva di essere una lettura “stimolante”.

Il libro fa parte della collana “Salute & Alimentazione”, pertanto destinato ad un lettore deciso a rivedere le proprie convinzioni e pronto a modificare le vecchie abitudini. Spesso, infatti, la nostra routine si articola in operazioni, in gesti messi in pratica per abitudine, simili a quelli che abbiamo visto replicare ai nostri genitori; una sorta di rituale che, incosciamente, ci riporta in quell’area di comfort e protezione di quando eravamo piccoli. Non sempre, però, le tradizioni familiari si traducono in comportamenti corretti e salutari.

Nel corso degli anni, infatti, si sono acquisite delle dinamiche sbagliate, dettate dalla civilizzazione e da uno stile di vita sedentario che, lentamente, hanno portato all’insorgere prima e all’incremento poi, di malattie un tempo sconosciute.

Il dott. Schulte, in 20 anni di attività professionale, ha seguito innumerevoli pazienti e ha finito col trovare un nesso fra le abitudini alimentari scorrrette e i problemi che affliggono l’intestino; un organo che svolge una funzione importantissima e che meriterebbe maggiore rispetto.

Gli indicatori di un intestino sano sono diversi: pancia piatta, poche flatulenze, frequenza di evacuazioni 1-2 volte al giorno, feci ben formate, utilizzo di poca carta igienica e niente odori sgradevoli.

Bene, c’è da dire che io mi interesso dell’argomento da quasi 2 anni e questi fattori li conoscevo già, ma devo ammettere che quando li ho scoperti per la prima volta ne sono rimasta molto sorpresa. Non mi ero mai soffermata, infatti, sul poco uso della carta igienica o sull’odore prodotto in bagno, per il sol fatto che le feci, in quanto tali, credevo che dovessero necessariamente avere un cattivo odore. Il dott. Schulte, invece, spiega che se la masticazione e la digestione avvengono correttamente, si ottengono delle feci ben formate, quasi prive di odore e ricoperte da uno strato di muco che impedisce che sporchino l’ano.

La digestione rileva anche sotto un altro profilo: esiste una connessione strettissima fra la funzionalità dell’intestino e il nostro benessere mentale. Espressioni come “ho le farfalle nello stomaco”, “mi sta sullo stomaco”, “ho lo stomaco chiuso” riflettono stati d’animo dettati dall’agitazione, dalla rabbia, dall’ansia, dallo stress e possono avere delle ripercussioni sull’intestino. Il Dott. Schulte chiarisce che le emozioni sono elaborate in un’area specifica del nostro cervello, denominata sistema limbico; nella medesima area vengono inviate le informazioni provenienti dall’intestino: ciò comprova l’interazione fra quest’ultimo ed il cervello. Pertanto, emozioni represse o esageratamente controllate influenzano negativamente la digestione; parallelamente, un equilibrio emotivo sottende un intestino sano.

Infine, nell’ultima parte del libro, l’autore propone un programma di disintossicazione intestinale, elaborato sulla scorta dei risultati ottenuti dai suoi pazienti. Vengono passati in rassegna i cibi che più comunemente sono presenti sulle nostre tavole e analizzate le abitudini (sbagliate!) che assumiamo durante i pasti.

In conclusione, è singolare notare come l’esperienza medica si ricongiunga alla saggezza popolare; i vecchi adagi che recitano: “mangia al mattino come un re, a pranzo come un imperatore e di sera come un mendicante” e “le cene abbondanti riempiono le tombe” hanno scandito i ritmi e le scelte dei nostri avi ed oggi trovano conferma nelle ricerche di medici illuminati. Basterebbe solo ascoltare il proprio corpo e avere un po’ di buon senso per “essere, diventare e rimanere sani”.

“Vulesse addiventare na tamorra

pè scetare a tutta chella gente

cà nun ha capito niente

e ce stà a guardà”

Vulesse addeventare nu brigante, Folkabbestia